Nota bene: se gli eredi chiedono l’agevolazione “prima casa”, sia l’imposta ipotecaria che quella catastale sono dovute in misura fissa (200 € ciascuna).
Alla comunicazione del decesso, la banca è tenuta a bloccare l’accesso alla cassetta di sicurezza intestata al defunto (anche se cointestata).
Prima di riaprirla, occorre la presenza di un funzionario dell’Agenzia delle Entrate (o di un notaio) che redige l’inventario del contenuto.
I beni rinvenuti nella cassetta (denaro contante, gioielli, titoli, documenti, ecc.) devono essere indicati nella dichiarazione di successione e concorrono alla formazione dell’asse ereditario su cui si calcolano le imposte.
– Per titoli e valori mobiliari, si considera il valore alla data del decesso.
– Per gioielli o preziosi, si utilizza una stima di mercato (può essere richiesta una perizia).
– Per denaro contante, si dichiara l’importo nominale.
Accesso alla cassetta
Dopo la redazione dell’inventario, gli eredi possono accedere al contenuto, ma solo una volta espletate le formalità fiscali.
Generalmente la procedura richiede da 2 a 6 settimane dalla consegna completa dei documenti, salvo particolari complessità.
Documenti anagrafici
Documenti relativi agli immobili
Documenti bancari e finanziari
Altri beni
Passività deducibili
Altra documentazione utile
La dichiarazione di successione può essere presentata da:
Tutti i chiamati all’eredità (coniuge, figli, parenti, altri beneficiari) hanno facoltà di presentarla. È sufficiente che vi provveda anche un solo erede per tutti.
Chi riceve un bene specifico per testamento (es. un immobile, una somma di denaro, un’opera d’arte) è tenuto a dichiararlo.
Per gli eredi minorenni, interdetti o inabilitati, la dichiarazione deve essere presentata dal tutore o dal rappresentante legale, con eventuale autorizzazione del giudice tutelare.
In caso di eredità giacente o sotto amministrazione giudiziaria.
Commercialisti, avvocati, consulenti fiscali, CAF o notai possono presentare la dichiarazione telematica come incaricati, su delega degli eredi.
No, il testamento non è sempre necessario.
No, auto e moto non si dichiarano in successione fiscale. Tuttavia, gli eredi devono comunque aggiornare l’intestazione al PRA con una pratica di successione automobilistica.
Le imposte dovute in sede di successione (imposta di successione, ipotecaria, catastale e tributi speciali) sono riscosse direttamente dall’Agenzia delle Entrate al momento della presentazione della dichiarazione.
Come avviene il pagamento
Tempistiche
Rateizzazione
Strumenti di pagamento
La dichiarazione di successione deve essere firmata e presentata da uno degli eredi, dai chiamati all’eredità, dai legatari o dai loro rappresentanti legali. In alternativa, può occuparsene un professionista delegato, come un commercialista o un notaio, su incarico degli eredi.
Gli eredi della successione sono le persone che subentrano nei beni, nei diritti e nei doveri del defunto. Possono essere individuati dalla legge (successione legittima) — come coniuge, figli, genitori o altri parenti — oppure designati direttamente dal defunto tramite testamento (successione testamentaria).
Se due coniugi non hanno figli e uno dei due muore senza testamento, l’eredità spetta interamente al coniuge superstite.
Se però non vi è il coniuge superstite, l’eredità passa ai parenti più prossimi del defunto, come genitori o fratelli, secondo l’ordine stabilito dalla legge.
Dipende dal tipo di separazione.
Se la separazione è senza addebito, il coniuge separato mantiene gli stessi diritti successori del coniuge non separato.
Se invece la separazione è con addebito, il coniuge perde i diritti successori, ma può avere diritto a un assegno vitalizio, se al momento della morte del coniuge era titolare di un assegno di mantenimento.
In caso di eredità a favore di un minore, la dichiarazione di successione deve essere presentata dai genitori esercenti la responsabilità genitoriale o dal tutore, se nominato.
Per accettare l’eredità, è necessario ottenere l’autorizzazione del giudice tutelare, e l’accettazione deve avvenire con beneficio d’inventario, per tutelare il patrimonio del minore da eventuali debiti del defunto.
Se un figlio muore senza testamento, l’eredità spetta, in primo luogo, al coniuge e ai figli, che la dividono secondo le quote stabilite dalla legge. In mancanza di coniuge e figli, l’eredità passa ai genitori del defunto; se anche questi non sono in vita, subentrano i fratelli e le sorelle.